Quando siamo sotto stress reagiamo alle cose con maggiore intensità, ci arrabbiamo per questioni di scarsa importanza, ci da fastidio tutto e se qualcosa va storto, sentiamo dentro come un vulcano che monta su.
Quello stato di agitazione e irritabilità
Può succedere già al mattino appena svegli, di aprire gli occhi e sentire l’agitazione, o con i figli, quando ci arrabbiamo, sbottiamo e poi invece ci dispiace oppure quando lavoriamo e vorremmo che le cose ci scivolassero addosso e invece rimaniamo male per qualcosa e ci rimuginiamo su. Colpa, dispiacere, rabbia o frustrazione. Queste sono le cose che riusciamo a riconoscere, ma cosa accade realmente dentro?
Meccanismi stressanti
La relazione con il nostro ambiente circostante è mediata dalla nostra percezione.Tanto più io sono in uno stato di allerta, più le cose mi arrivano forti e amplificate. Se sono in fila al supermercato e una persona mi passa avanti, posso scegliere se verificare chi era per primo o rivolgermi a lui con tono accusatorio, invitandolo a stare al suo posto. Sarà successo a tutti di vivere più volte una situazione del genere e magari reagire meglio un giorno e peggio un altro.
Quando siamo sotto stress il nostro sistema nervoso simpatico è particolarmente sollecitato, siamo pronti a rispondere, spesso seguendo processi automatici, siamo svelti, non ci soffermiamo sulle cose. Siamo proiettati sul fare e magari, mentre facciamo una cosa, stiamo già pensando alla successiva. Ma questa condizione di allerta e attività costa fatica e con il tempo cominciamo a dare segni di cedimento, vorremmo fermarci ma non lo facciamo, ci serve una pausa, ma rimandiamo. Quando queste sono le premesse, gli sbalzi di umore sono un chiaro messaggio del fatto che abbiamo la necessità di creare il passaggio dallo stato di allerta a quello di quiete.
Non serve la vacanza
Riuscire ad abbassare il tono del sistema nervoso, ci aiuta a fare un passo indietro, creando una distanza di sicurezza tra noi e le circostanze. Questo comporterà un cambio di prospettiva che ci tutela dal reagire automaticamente alle situazioni, creando così la condizione idonea per darsi il tempo di scegliere come comportarsi.
Lo Shiatsu che riequilibra
Il trattamento Shiatsu lavora proprio per riportare in equilibrio la persona, dunque per far sì che vi sia equilibrio anche tra i due processi di attivazione simpatica e parasimpatica del sistema nervoso e che non vi sia una dominanza dell’uno o dell’altro.
Inoltre ascoltare le sensazioni durante il trattamento, concentrarsi sul respiro, notare la differenza di reazione alla pressione sulla pelle ecc, sono tutti modi per riportare l’attenzione della mente che vaga, al momento del trattamento, qui e ora, creando l’unione mente corpo, condizione ideale per la calma interiore.
Può fare davvero la differenza?
Cambiare lo stato interno può davvero fare la differenza nel nostro agire, pensare e percepire l’ambiente esterno. Ricordo l’esperienza di una cliente che, nella relazione difficile con una collega, tendeva a fissarsi su questioni di principio, totalmente assorbita dai loro piccoli screzi e discussioni senza fine, generati da punti di vista differenti, pertanto non risolvibili se non con un atto di accettazione della diversità dell’altro.
In un cambio di stato e prospettiva, è riuscita a dare meno importanza alla situazione, a distaccarsene, riuscendo ad affrontarla senza esserne travolta. È stata così capace di archiviare più spesso le provocazioni, con un simbolico NO GRAZIE!
“Ci sono cose che non possiamo cambiare, ma possiamo cambiare il nostro modo di essere rispetto alle cose”. Recita grosso modo così una famosissima citazione che è anche una grande verità in grado di aprire a nuove possibilità e alternative quando ci sentiamo bloccati, infastiditi, rassegnati o quando sentiamo che il rumore di ciò che ci sta attorno diventa troppo assordante.