Il 13 Ottobre 2019 c’è stato il mio primo workshop

Mentre aspettavo che quel giorno arrivasse, ho cercato in tutti i modi di pianificarlo, organizzarlo e strutturarlo, al fine di arrivarci il più preparata possibile. Tutto era incastrato alla perfezione, le attività, i momenti di condivisione, il pranzo, l’arrivo, le presentazioni. E nell’organizzare più immaginavo il risultato e mi più entusiasmavo.
Beh ecco, alla fine le cose non sono andate esattamente come previsto, fin dal primo momento ho messo mano ai miei piani e ora ti spiego perché.
SCAMBIO E ADATTAMENTO
Il tema della giornata era “Creare Spazi” a partire dall’ascolto e proprio a partire da questo ascolto, mi sono lasciata portare dalle mie intuizioni, per creare degli aggiustamenti che permettessero ai miei piani di applicarsi al momento e alle persone che avevo di fronte a me.
Quando buttiamo giù il programma di una giornata che coinvolge l’esperienza delle persone, possiamo supporre e immaginare molto a partire da noi, dalle nostre potenziali risposte, inclinazioni e volontà, ma la realtà poi è diversa. La realtà prevede la moltitudine, la diversità, la realtà è fatta di persone diverse da me, diverse tra loro, con un loro background, desideri, paure e tanto altro ancora.
E dunque a partire da questa diversità la giornata ha cominciato ad assumere un colore nuovo, una forma nuova rispetto al previsto. E io l’ho accolta, ho danzato con questa nuova forma, l’ho integrata con quel che per me erano le linee guida della giornata, senza che queste divenissero mai limiti invalicabili, nulla che andasse troppo stretto a chi giocava con me. Già, perché la realtà per viverla devi saperla accogliere, accettare, devi saper stare al gioco con curiosità.
E quando lasci questi margini di improvvisazione e adattamento, le persone sono felici perché si da loro la possibilità di esprimersi, di non sentirsi giudicati, inadatti o fuori luogo.
LO SCAMBIO NEL TRATTAMENTO SHIATSU
Mi rendo conto di quanto lo Shiatsu per me sia un esercizio quotidiano da questo punto di vista. Io non voglio applicare tecniche e basta, io voglio dialogare con quel corpo, quell’energia, quella persona con quel “altro da me”. Per questo imparo ogni giorno ad osservare, ascoltare, accogliere e riconoscere l’altro, perché il mio intento è dare spazio all’altro, vederlo per quello che è.
L’elemento della Medicina Tradizionale Cinese che supporta questa capacità di scambio è proprio il Metallo. Quando è in equilibrio il Metallo ci permette di entrare in relazione con l’ambiente, fa sì che il nostro confine, la nostra pelle, la nostra “membrana” siano permeabili, in ascolto e in una condizione di scambio. Diversamente possiamo divenire intransigenti, puntigliosi, possiamo mancare di elasticità mentale e chiuderci nel nostro mondo. O diversamente possiamo rischiare di essere invasi, proprio perché non sappiamo definire il nostro confine, che ha a che fare con il nostro senso di identità.
SEI A TENUTA STAGNA, TI LASCI INVADERE O…

Come è la tua capacità di entrare in relazione con l’ambiente e creare uno scambio?
Dove è il confine tra te e l’altro?
Quanto ti senti invaso dall’ambiente che vivi (lavorativo, famigliare, relazionale ecc.)?
Ti senti una persona aperta o chiusa?
Queste e altre sono domande che ci possiamo porre per riflettere sui nostri confini, potremmo renderci conto di sentirci bloccati in chiusura o piuttosto invasi continuamente.
IL POTENZIALE DELLO SHIATSU
Il riequilibrio energetico nello Shiatsu mira proprio a ristabilire l’armonia a partire dal giusto mezzo, sbloccando situazioni di stallo energetico nei meridiani e soprattutto riconnettendo il tutto a partire dall’unità. In una condizione di benessere tutto è in comunicazione e in relazione. E questa è proprio la stagione del Metallo, l’Autunno, il momento migliore per lavorarci, lasciare andare vecchi schemi e aprirsi al nuovo.