Allenare la gratitudine

Non raccolgo spesso l’invito a queste cose, ma stavolta l’ho fatto e ora ti illustro il grande vantaggio.

Durante la ristrutturazione di casa ho trovato un sacco di bei vasi e barattoli e in tanta abbondanza mi sono ricordata del “barattolo della gratitudine”, una pratica di cui avevo letto tempo fa. E così in un momento di estro creativo ho trasformato un vaso in un barattolo della gratitudine.

Da quel giorno tutte le sere, prima di andare a dormire, io e il mio Amato ci prendiamo un attimo per scrivere separatamente su di un foglietto un qualcosa della giornata per cui ci siamo sentiti grati, pieghiamo ognuno il proprio foglietto e lo imbuchiamo all’interno del nostro barattolo della gratitudine.

A distanza di settimane mi accorgo che il vantaggio di questa pratica è un climax di consapevolezza.

Seguimi:

  • Inizialmente è stato un momento di raccoglimento con me stessa, stimolata a portare l’attenzione a ciò che spesso do per scontato, mettendolo sotto una luce diversa, speciale.
  • Poi mi sono accorta che le cose per cui mi sentivo grata sono quelle robe semplici e quotidiane che invece spesso ho definito routine, quasi con noia. E già qui la prospettiva comincia a cambiare.
  • Successivamente ho fatto caso al fatto che questo momento si estendeva anche al resto della giornata, quando, ad esempio, qualcosa mi dava piacere e mi dicevo “stasera potrei annotare questa cosa per cui sono grata!”.
  • E gradualmente mi sono resa conto che questo giochino semplice in realtà era una sorta di lento allenamento alla leggerezza e alla semplicità, che finiva per dare un tocco di luce ben oltre il momento della pratica.

Poi mi vengono in mente le parole del neuroscienziato Rick Handson il quale afferma che il modo in cui usiamo la mente cambia il nostro cervello:

“se ad esempio la tua mente indugia costantemente su preoccupazioni, autocritica e rabbia, allora il tuo cervello gradualmente prenderà quella forma, svilupperà cioè le strutture e le dinamiche neurali di ansia, scarso senso di valore e facili reazioni di irritazione verso gli altri. Se, invece, la tua mente indugia, ad esempio, sul notare regolarmente che vai bene come sei, sul vedere il bene in te stesso e sul lasciare andare, allora il tuo cervello gradualmente prenderà la forma di calma forte, fiducia in te stesso e pace interiore”

Le neuroscienze parlano di neuro plasticità attivata dalle esperienze. Ciò su cui portiamo attenzione attiva determinate aree del nostro cervello, ne aumenta il flusso sanguigno, aumentano le connessioni neuronali in determinate aree del cervello e così via.

Ora sì capisco.

Quella che prima consideravo una semplice pratica da baci perugina, in realtà è per me un training facile e divertente che mi porta ad allenare la mia attenzione alle cose semplici, mi conduce ad un cambio di prospettiva e mi dona un profondo senso di leggerezza, la leggerezza di chi vive nella presenza e nel piacere di quel che c’è, un po’ come fanno i bambini.

Il cambiamento che tanto ci auspichiamo è fatto di piccole cose, piccoli passi quotidiani, non è la rivoluzione che ci porta lontano quanto più la lenta ma duratura evoluzione.

ORA METTITI AL LAVORO E CREA IL TUO BARATTOLO!

Per creare subito il tuo barattolo della gratitudine ti servono:

1 barattolo di vetro o una scatola
1 coperchio
una etichetta
Foglietti e bigliettini su cui scrivere
Penna
Gratitudine

Buon lavoro!